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Fiumicino, valorizzare il turismo: la proposta della Fondazione Catalano

Scopri come la Fondazione Catalano promuove Fiumicino come destinazione turistica sostenibile, valorizzando il patrimonio culturale e ambientale per attrarre visitatori e potenziare l’economia locale.

Innovazione nel Turismo Culturale

La Fondazione Catalano ha introdotto una proposta innovativa con il progetto “Cultura, Turismo, Lavoro”, un’iniziativa volta a sperimentare forme di gestione partecipata nelle città di Cerveteri e Fiumicino.

Le Sfide del Turismo Culturale in Italia

Fiumicino, 28 febbraio 2025 – Il turismo culturale in Italia affronta sfide sempre più complesse: come valorizzare il patrimonio senza compromettere l’identità dei territori e il benessere dei residenti. Durante TourismA 2025, il Salone internazionale dell’archeologia e del turismo culturale, la Fondazione Anna Maria Catalano ha presentato un modello innovativo per riequilibrare i flussi turistici e promuovere una gestione sostenibile del settore. Il presidente della Fondazione, Sergio Estivi, ha partecipato al workshop “Terzo Millennio – Tra cultura e spiritualità… aspettando il Giubileo”, avvertendo che un turismo mal gestito può diventare una minaccia anziché un’opportunità. “È necessario trasformare il turismo da consumatore a valorizzatore”, ha dichiarato Estivi, evidenziando il rischio che un afflusso incontrollato comprometta l’equilibrio tra fruizione culturale e sostenibilità.

Criticità del Settore Turistico

Negli ultimi anni, l’impatto crescente del turismo di massa è diventato evidente, con molte città italiane che faticano a trovare soluzioni per gestire un flusso costante di visitatori. L’afflusso turistico, sebbene possa rappresentare un’opportunità economica, solleva interrogativi sulla tutela del patrimonio e sulla qualità della vita dei residenti. A Firenze, Venezia e Roma, i centri storici sono diventati mete di pellegrinaggio per milioni di turisti, causando problemi di sovraffollamento e snaturamento dell’identità locale.

Le Fragilità del Settore

Il presidente della Fondazione ha individuato tre criticità principali che mettono a dura prova il settore. La prima è la mancanza di ricettività adeguata, con strutture che spesso non rispondono alle necessità di un turismo culturale consapevole. Inoltre, la formazione del personale risulta insufficiente per garantire standard elevati di accoglienza e valorizzazione del territorio. La terza fragilità riguarda l’assenza di una visione strategica, portando a una gestione frammentata e inefficace, rendendo difficile conciliare sviluppo economico e conservazione del patrimonio. Questi problemi si traducono in un turismo predatorio, che si concentra unicamente sul profitto, trascurando il benessere delle comunità locali e la tutela dei beni culturali e paesaggistici.

Progetto “Cultura, Turismo, Lavoro”

Per affrontare queste sfide, la Fondazione Catalano ha lanciato il progetto “Cultura, Turismo, Lavoro”, che mira a implementare nuove forme di gestione partecipata a Cerveteri e Fiumicino. L’iniziativa prevede l’inclusione di investitori di venture capital e la creazione di cooperative di comunità, un modello che consente ai cittadini di gestire direttamente il turismo locale, garantendo una redistribuzione equa delle risorse e una maggiore attenzione alla sostenibilità.

Il Ruolo delle Cooperative di Comunità

Estivi ha spiegato come le cooperative di comunità possano rappresentare uno strumento cruciale per restituire dignità ai territori, evitando che vengano svuotati della loro essenza a causa di un turismo invasivo. Questo modello, già testato con successo in alcune località minori, permette ai residenti di diventare attori attivi nella gestione dell’accoglienza, creando percorsi culturali innovativi e servizi che valorizzano l’identità locale. In questo modo, le comunità possono costruire un’offerta turistica che rispetti tradizioni e sia sostenibile nel lungo periodo.

Una Nuova Visione per il Turismo Culturale

La Fondazione si propone di dimostrare che è possibile un altro modello di turismo, non solo incentrato sul consumo del patrimonio, ma orientato alla sua tutela e alla valorizzazione delle comunità locali. Le cooperative di comunità hanno il potenziale per generare un impatto economico positivo, stimolando la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo di nuove attività nel settore del turismo culturale. L’obiettivo è coinvolgere attivamente i residenti, fornendo strumenti per gestire in autonomia i servizi turistici e promuovere esperienze autentiche che attraggano visitatori consapevoli.

Esempi di Successo tra i Borghi Italiani

L’esperienza di alcune località minori d’Italia dimostra che questo approccio può funzionare. In diverse realtà, gli abitanti gestiscono direttamente servizi turistici, botteghe artigiane e percorsi culturali, reinvestendo i profitti nella manutenzione del patrimonio locale. Questo meccanismo aiuta a rafforzare l’identità del territorio e a migliorare l’accoglienza, senza alterare il tessuto sociale ed economico. La manifestazione TourismA 2025 ha ribadito la sua importanza nel dibattito sulle prospettive del turismo culturale. In un contesto in cui il rischio di banalizzazione del patrimonio è crescente, la proposta di un turismo partecipato e radicato nelle comunità si profila come una valida alternativa ai modelli attuali.

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